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Dalla prima

LA GIUNGLA URBANA 

A causa del drastico rallentamento delle attività produttive, la concentrazione dell’inquinamento nell’ambiente è calata notevolmente, anche in aree che prima erano fortemente colpite.

Un dato oggettivo, ma non sorprendente se pensiamo che l’inquinamento ambientale, è strettamente connesso alle attività dell’uomo e che il rallentamento di queste ultime, almeno per l’ambiente, può portare a tanti vantaggi.

 

Parallelamente a questo sembra che le città, si siano trasformate in giungle urbane invase dagli animali selvatici.

Ci possiamo accorgere che nelle lagune ci sono i pesci, nei prati le lepri, e nei cieli gli uccelli. Proprio come è sempre stato. Il fenomeno dell’ inurbamento della fauna è stato studiato e documentato, ben prima della pandemia che ci ha costretto in casa. Infatti molte specie selvatiche trovano nei nostri centri abitati cibo in abbondanza, calore e rifugio.

Solo per citare alcuni esempi basta pensare ai dormitori di gufi nei cimiteri, alle “invasioni di storni” nei viali alberati, ai cinghiali e alle volpi che frugano nell’immondizia, ai falchi pellegrini che cacciano piccioni sopra passanti distratti in pieno centro, o ad ogni specie animale che passeggia lungo le ive dei centri.

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