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LA SCUOLA CHE CAMBIA:

la didattica a distanza:

di R. Cappelletti, B. Desenzani e M. Elisa Zampieri

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Le scuole sono chiuse per l’emergenza Coronavirus.

A causa di ciò, dallo scorso mese di marzo, quasi tutte hanno iniziato a praticare la didattica a distanza, (chiamata con l'acronimo DaD), e quindi le lezioni online. Le scuole si sono organizzate per avere anche un registro o sito della scuola per condividere con i  propri alunni i compiti o i lavori da fare.

Nella nostra scuola, noi stiamo usando l’applicazione di Google Classroom grazie alla quale ci scambiamo i compiti e possiamo chiedere chiarimenti ai professori.

Per le videoconferenze, quindi per le nostre lezioni online, utilizziamo Meet, strumento ideale per interagire con i professori e tra compagni.

Meet è un'applicazione comoda, anche se non è la stessa cosa di fare lezione dal vero, ma ci stiamo abituando.

 

 

 

 

Google Classroom è uno dei metodi che usiamo per la didattica a distanza. Classroom è formato da tante cartelle che pian piano hanno creato i professori per le loro materie. In ogni cartella si può scrivere e rispondere alle domande dei prof, oppure chiedere dei chiarimenti su un argomento. I prof possono anche allegare dei moduli o schede da compilare e rispedire per la correzione.

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Google Meet è una delle applicazioni che stiamo usando per interagire a distanza: è infatti possibile fare video lezioni, nelle quali i professori spiegano i nuovi argomenti, correggono i compiti e ci forniscono  spiegazioni e chiarimenti. 

Per evitare che si parli tutti insieme, gli alunni tengono il microfono disattivato, e per fare domande si può anche usare la chat.

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